GLI ATTREZZI (parte prima).


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A volte, quasi per caso, mi imbatto in fotografie che raffigurano antichi attrezzi agricoli o artigianali, rozzi fin che si vuole se confrontati con l’ingegneria attuale, ma che assolvevano ottimamente il loro compito tanti anni fa.
Questo attrezzo in legno aveva un fulcro centrale che permetteva di girarlo su se stesso. Questa ingegnosa macchina, in uso fino al primo dopoguerra, era molto diffusa e permetteva lo sfilamento della lana verso la donna, che con gli uncini fabbricava vestiario. A quei tempi fabbriche di maglierie ne esistevano pochissime, tanto più nel meridione. La necessità, quindi, di confezionare maglioni, calze ecc. aveva fatto diventare questa piccola macchina in legno qualcosa di indispensabile.
A dire la verità io non me la ricordavo, ma sono riuscito a reperire una foto del 1938 dove la si vede nel bel mezzo di una scolaresca di bambine di scuola elementare, riprese mentre imparano a confezionare calzette di lana. La foto venne scattata nella scuola di S. Chiara, in via Cesare Battisti.
Queste gioiose bambine, guidate dalla loro insegnante, signora Giovanna Rossi, sono ritratte mentre confezionano le calze di lana per i soldati.
La grande guerra era già iniziata in Polonia e l’Italia, anche se non ancora ufficialmente in guerra, si preparava a scendere al fianco dei tedeschi. Naturalmente, oltre ad immagazzinare armi e munizioni, bisognava provvedere anche al vestiario dei nostri soldati e l’Amministrazione Statale aveva proditoriamente voluto che le ragazze, oltre ad imparare a leggere e scrivere, imparassero anche le loro future mansioni di donne (così come venivano concepite allora) ed una di queste era proprio di fabbricare indumenti di lana. Questo permetteva che si rendessero allo stesso tempo utili alla nazione (oggi questo atto sarebbe certamente stigmatizzato come sfruttamento di minorenne), producendo indumenti per i militari.
Vorrei rammentare al lettore che in quel periodo storico tutte le bambine di scuola elementare appartenevano alle “PICCOLE ITALIANE” , un gruppo creato appunto dal regime fascista e, una volta all’anno, vestite con gonne nere e camicette bianche, si radunavano in piazza per poi sfilare per il paese inneggiando al regime.
Devo ringraziare la signora Isabella Furio (Di Bari) per aver messo a disposizione dell’Idea questa foto nella quale la stessa signora mi indica che oltre a lei riconosce le signore Nina Griseta, Franca Maggi e Rina Peconio. Non riesce però a ricordare tutte le altre sue compagne di scuola. Io sono sicuro che alcune di queste sono certamente in America e forse ricevono la nostra rivista.
Penso che sarebbe senz’altro interessante se qualcuna delle nostre lettrici si riconoscesse nella foto e ce lo comunicasse. Un incontro.... un abbraccio..... dopo circa sessant’anni sarebbe senza dubbio commovente.