GLI USI (parte prima).



U CECCENNETE

Nel nostro paese, agricolo per più del 50% della sua popolazione, si usavano attrezzi che aiutavano i contadini nella loro faticosa giornata. Oltre a questi utensili, i contadini usavano per dissetarsi nelle calde giornate d’estate “U CECCENETE”. Questa specie di brocca di creta aveva un’utilità insostituibile: riusciva a mantenere fresca l’acqua anche con temperature medio-alte.
U CECCENETE è stato in uso fino a pochi anni fa, naturalmente i contadini più anziani hanno certamente fatto fatica a distaccarsi da questa comodità per abituarsi all’acqua ghiacciata, che ad essere sinceri non è che faccia tanto bene al corpo umano. Invece U CECCENETE manteneva la giusta temperatura di questo liquido naturale ed essenziale che è l’acqua.
Anche se fra i nostri contadini l’uso del CECCENETE era molto diffuso, la fabbricazione dello stesso non avveniva a Mola ma nell’entroterra pugliese, in quei paesotti di collina dove la piccola industria familiare era molto più diffusa. Naturalmente ci pensavano i venditori ambulanti a distribuire questi prodotti locali la dove erano richiesti, in particolar modo nelle masserie del nostro meridione.
Il mercato del Sabato in Piazza XX Settembre (adesso si fa in via De Gasperi) era colmo di attrezzi da lavoro, biancheria, utensili casalinghi e tutto quello che potete immaginare. Naturalmente una sezione della Piazza era riservata ai vasi di creta e fra questi si trovava in bella mostra U CECCENETE.
La fabbricazione di questi contenitori d’acqua richiedeva una certa abilità. Erano di forma pressochè identica, la parte inferiore grande e rotonda (la pancia), mentre la parte superiore si stringeva leggermente fino a formare un passaggio stretto (la canna) dove l’acqua passava fino all’imboccatura; due grandi manici erano applicati all’esterno che davano una forma un po goffa ma certamente utile. L’interno era di due tipi: il primo, più economico, non aveva la camera d’aria interna e quindi la temperatura dell’acqua diventava calda in un tempo più breve del secondo che internamente era provvisto di un secondo strato di creta facente appunto funzione di camera d’aria, ritardando ulteriormente l’azione cocente del sole.
Oggi con i famosi “cooler” non si ha più bisogno del “CECCENETE” che molti come me conservano come un pezzo antico in un angolo della propria casa. U CECCENETE non ha certamente un valore economico per chi ne possiede un esemplare, però dobbiamo ammettere che ha fatto parte della cultura dei nostri nonni, dei nostri padri e anche di molti di noi. Di conseguenza, avendolo in casa come soprammobile, siamo costretti di tanto in tanto a posare il nostro sguardo su di esso ed immediatamente affiorano nella nostra mente i ricordi del passato.