I MESTIERI (parte prima).


"U ZECHELERE"

Oggi a parte il fatto che la fune di canapa non si usa più, il plastico è molto più conveniente, fabbricare le funi con i fili di canapa era un lavoro se non proprio faticoso certamente lungo. Io stesso ricordo dietro la chiesa di S. Antonio sulla via di Bari le grandi ruote che manualmente erano fatte girare, il più delle volte da ragazzini, mentre "U ZECHELERE" camminando all’indietro infilava la canapa nella corda per ingrossare la fune e cosi andando all’indietro tutto il giorno alla fine della giornata macinava chilometri e chilometri di strada.
Nel nostro paese c’era un gran consumo di funi in particolar modo i pescherecci ne facevano un uso giornaliero.
Da questo mestiere e dal modo di lavorare di questi artigiani, ci è stato tramandato un detto molto in uso anche oggi; "SCEME ALLA NDRETE CUME I ZECHELERE" (ANDIAMO ALL’INDIETRO COME I FUNAI) questo detto si usa per far capire che la situazione non migliora anzi va all’indietro proprio come i funai.

"U BANDTAURE" (IL BANDITORE)

Possiamo forse affermare che questo è il mestiere più antico del mondo, chi praticava questo mestiere era molto conosciuto da tutto il paese, infatti munito di un tamburo e una voce squillante girava per le strade per avvertire la popolazione di quello che avveniva o pubblicizzava i prodotti locali. A Mola ricordiamo uno molto famoso “PEPPENE DU TAMMORRE” (PEPPINO DEL TAMBURO). Oggi la radio, la televisione e i giornali hanno del tutto soppresso questo mestiere, però per molti di noi il suo ricordo e’ ancora vivo.

"U CONZASIGGE" (RIPARATORE DI SEDIE)

Ormai scomparso da molti anni, il riparatore di sedie era molto utile per le nostre famiglie. Cinquanta anni fa' non tutti avevano la possibilità di comprare sedie nuove per sostituire le rotte, pertanto si facevano riparare.
Essendo fatte col fondo di paglia, si rompevano con facilitaà e quindi si portavano dal CONZASIGGE e costui con una pazienza da fare invidia li rimetteva a nuovo.

"U CONZAPIATTE" (RIPARATORE DI PIATTI)

Allo stesso modo delle sedie i piatti non si buttavano quando si rompevano, erano fatti di creta e non erano piccoli, tipo una porzione, ma potevano contenere porzioni per cinque o più persone, a quei tempi la famiglia riunita intorno al tavolo mangiava dallo stesso piatto. La rottura di un piatto comportava la chiamata del CONZAPIATTE che con l’aiuto di un trapano rudimentale e altri piccoli attrezzi perforava i due lati del piatto rotto e poi li ricuciva insieme con del filo di ferro, alcuni piatti venivano riparati anche più di una volta, fino a che non era più possibile farlo.

"MESTE UASTE U AGGIOSTE" (MAESTRO GUASTA E AGGIUSTA)

Uno dei mestieri molto importanti era il riparatore di ombrelli, di solito si aspettava che costui passasse per le vie del paese per chiamarlo e dargli un ombrello da riparare o anche altre cose.
Costui si sedeva con la spalla poggiata contro la parete della casa e riparava l’ombrello. Il perchè lo chiamavano MESTE UASTE U AGGIOSTE, non lo sappiamo di preciso, forse perche’ alcuni ombrelli non riusciva a ripararli e quindi il proprietario gli addossava la colpa della rottura completa dell’ombrello.